Un buon viaggiatore deve avere una buona rete di contatti in giro per il mondo e per fortuna a pubblic relation me la cavo bene. Quando ho deciso di andare in Israele mi sono rivolta al mio amico Kash di Budget Traveller che era stato recentemente a Gerusalemme per lavoro, lui mi ha consigliato di alloggiare all’Abraham Hostel e mi ha anche presentato il proprietario Yaron, l’ho contatto e lui si è mostrato davvero disponibile.
L’Abraham Hostel si trova in una posizione davvero fantastica: a 15 min a piedi dalla porta Jaffa e vicinissimo al Mercato di Gerusalemme,un posto fantastico per mangiare e respirare l’aria del souq.
Un ostello non è solo un posto dove i backpacker dormono cheep, racchiude una filosofia e l’Abraham Hostel lo racconta in ogni angolo.
L’ostello è condivisione, per scelta e non solo per risparmiare.
La parte più importante di un ostello è la zona in comune e l’Abraham Hostel ne ha una delle più belle che io abbia mai visto, un bar sempre aperto dove bere e smangiucchiare, divani enormi, cuscini tipo puff dove stravaccarsi, dei letti per riposarsi nel caso in cui tu sia stanco, altalene, tv con video giochi, tavoli e una cucina all’americana. Insomma è impossibile non socializzare.
Sembra solo un particolare ma la cosa che mi è piaciuta di più è che su ogni muro sono disegnati messaggi sulla filosofia del backpaking, non banalità, ma frasi che ti strappano un sorriso e un “pensiero”. Ogni angolo ti ricorda che sei in un luogo di condivisione, ma non in un luogo a caso, a Gerusalemme la culla della religione, il luogo dove i grandi della nostra storia hanno messo piede e hanno lasciato un messaggio d’amore, di comunione e di fratellanza.
Si pensa che l’attenzione al cliente sia un must solo degli hotel di lusso, grande errore! Gli ostelli che funzionano guardano molto al suo cliente, solo che bisogna conoscerlo bene! Credo che molti consulenti di Marketing non saprebbero da dove iniziare per rendere un ostello vicino ai suoi clienti, bisogna essere viaggiatori per saperlo e Yaron lo è.
Un ostello di qualità, da i servizi giusti al viaggiatore, per iniziare l’Abraham Hostel ti accoglie con un cesto di tappi per le orecchie, si sa: mai viaggiare in ostello senza tappi! Vengono organizzate un sacco di attività, praticamente tutti i giorni, c’è la sera del quiz, la sera delle gare con la nintendo wii, la serata del giro per i pub dove un ragazzo di Gerusalemme ti fa vedere la vita notturna da insider e il venerdì sera fanno la cosa più utile che si possa fare: la cena Sabbath. Se andate in Israele saprete di sicuro che la religione ebraica prevede che da venerdì al tramonto fino al tramonto del sabato ci sia Shabbat ossia si dedica una intera giornata alla preghiera e non si può cambiare lo stato delle cose ne usare la corrente. Detto così sembra solo che sia chiuso come da noi la domenica, ma invece no! Non si può prendere la macchina, non si possono toccare i soldi, ne accende il nessun dispositivo elettrico nè per cucinare nè per comunicare, neanche l’ascensore. Gerusalemme è una città molto religiosa e si svuota completamente e ogni cosa, sottolineo ogni cosa chiude. L’Abraham Hostel organizza una cena kasher per i suoi ospiti così avrete la possibilità di cenare, di condividere la cena e di conoscere la cucina kasher, non male no! Giusto per spirito di condivisione, nn sono l’unica ad aver apprezzato questa struttura infatti è arrivato la settimana scorsa alla posizione n°8 per i migliori 10 ostelli del mondo.
Al piano terra troverete anche una agenzia turistica Abraham Tours che organizza tour in Israele, Giordania ed Egitto e la cosa bella è che sono tutti molto “giovani”. Quello che ho notato e che ho molto apprezzato è che sono tours cross culturali e cross religiosi. Può sembrare banale, ma non lo è.
Ci sono giornate dedicate alla visita dei Territori Palestinesi inclusi i campi profughi e Hebron, ovviamente tour al Mar Morto, ma non si limitano ad un bagno nell’acqua salata e fanghi, bensì li differenziano a seconda di quello che stai cercando:
– Masada all’alba , certo la partenza è alle 4 ma ne vale assolutamente la pena (io l’ho fatto)
– Mar Morto completo e più in relax con Masada, Ein Gedi bagni fanghi e relax!
-Mar Morto chill out, per chi vuole solo il lato rilassante del mar morto.
La cosa che mi piace di questi tour è che sono tutte cose molto dinamiche che ogni viaggiatore vorrebbe fare, ma che spesso quando si viaggia da soli o low budget si ha difficoltà nell’organizzarlo. C’è la possibilità di vedere un Kibutz, di fare cavalcate, di andare in quod nel deserto, di vare urban biking a Gerusalemme, molte più cose di quelle che avrei mai ipotizzato di poter fare.
Anche per quanto riguarda la città antica di Gerusalemme ci sono tour con guida per vedere la parte cattolica e la parte ebraica, e in questo vi do il mio sincero parere, io odio girare con una guida per una città, ma se a Gerusalemme non hai qualcuno che ti spiega la storia e i vari collegamenti culturali ti perdi praticamente tutto! e non c’è Lonely Planet che tenga!
Diciamo che idealmente si potrebbe stare un mese con base a Gerusalemme e avere ogni giorno qualcosa da fare, senza dimenticare che la città ha un fascino incredibile.
Vi consiglio due ristoranti davvero vicini all’albergo:
–Hatzot su Agrippa Street, a me è piaciuto molto, è cucina kasher, ache se l’arredamento è molto francese, ogni pietanza viene anticipata da tantissime insalate e salsine con un pane buonissimo, è molto frequentato da ragazzi e soprattutto tutti locali.
–Mahaneyuda (10 beit Ya akov St.) il ristorante è molto alla moda , la musica è alta i piatti a metà tra il tipico e l’internazionale, devo dire carino, ma io preferisco i posti più tradizionali.