Come sapete Istanbul è la patria del kebab,ma sapete come si fa a scegliere quello giusto?
Se voglio mangiare un vero Doner Kebab io di solito giro tra i quartieri popolari, quelli senza americani panzoni, la mia zona preferita è il souq che unisce il Gran bazar a il Bazar delle Spezie! Li si trovano solo locali dove mangiare in piedi o al massimo seduti su uno sgabello. Ma dopo tutto è come a Napoli, non è che se la pizzeria è popolare la pizza è buona! Quindi ho chiesto in giro come si fa a scegliere un kebabbaro!
La strategia migliore, se si ha un po’ di tempo è fare una passeggiata verso le 18:00, i ristoranti che hanno finito il kebab sono i migliori. La tradizione turca prevede che si prepari uno spiedo al giorno, lo si accenda la mattina e lo si spenga solo una volta finito. Quindi i ristoranti che il pomeriggio hanno già finito lo spiedo vuol dire che sono gettonatissimi! Non vi resta altro da fare che tornare il giorno dopo all’ora di pranzo e deliziare le vostre papille gustative.
Tipico di Istanbul, specialmente delle zone sul Bosforo, sono i bow windows; dei balconi chiusi verandati. Sono strutture architettoniche originarie del nord Europa, create per sfruttare di più l’idea del balcone, considerando le basse temperature. Nell’epoca ottomana furono molto amate dagli archietti turchi e soprattutto dalel donne turche. Prima dell’avvento di Ataturk nel paese vigeva la legge coranica, per cui le donne erano quadi segregate in casa.
Il bow windows nell’epoca ottomana rappresentava la finestra sul mondo al femminile, le donne sbirciavano la strada dietro sottili tende bianche e immaginavano la vita di quartiere, per fortuna ora non c’è più questa limitazione, ma nei quartierei di Fatih ci sono ancora molte donne che sono rimaste indietro nei secoli.
Sapete la storia del Ashure? o meglio sapete cosa è? E’ un dolce tipico della tradizione ottomana, una specie di pudding a base di riso, fagioli, ceci, zucchero (tanto zuchhero) frutta secca decorato con mandorle tostate e chicchi di melograno!
Forse per i nostri parametri non è molto invitante, ma è davvero delizioso e poi richiede un processo preparativo talmente lungo e complicato che diventa ancora più buono.
La storia di questo dolce viene dalla religione islamica, si narra che all’epoca di Noè lui raccolse tutti sull’arca anche i profeti di varie religioni,Abramo, Maometto, Gesù, vivevano tutti insieme aspettando che finisse il diluvio universale, ma purtroppo non smetteva mai di piovere e le provviste dell’ arca stavano terminando e Noè aveva paura che gli animali potessero mangiarsi tra loro. Radunò tutti i passeggeri dell’arca e disse loro di raggruppare tutte le provviste che erano rimaste in modo da fare un unico cibo che potesse saziare tutti.
Così ognuno portò quello che era rimasto, un pugno di riso, una borsa di fagioli, un po’ di frutta secca, qualche melograno, e Noè cucinò per ore e alla fine preparò Ashure per tutti. Questo dolce ha anche un valore di condivisione e pace per la cultura ottomana, quindi se vi capita di trovarlo dovete provarlo assolutamente, meglio se invitati a cena da Turchi!
Interessante l’idea di andarci di sera quando hanno finito lo spiedo, grazie!