Si dice che quando si naviga a vela il viaggio sia più importante della meta, e a volte quando sono in giro per il mondo con chi lo faccio è più interessante del luogo in cui mi trovo.
Ieri ho conosciuto un ragazzo fantastico! A prima vista mi sembrava un pargigino fichetto, abbigliamento super tecnico e un borsalino in testa, capelli dello stesso colore dei miei e due occhi enormi azzurri come il cielo di Atacama.
Iniziamo a parlare del più e del meno e mi sembra un beckpacker come tanti, poi dopo qualche ora mi dice che nn ha un biglietto di ritorno per la Francia, che è partito nove mesi fa da Ciudad de Mexico e sta attraversando tutto il continente Latino Americano chiedendo l’autostop e che la sua idea è di riarrivare a Panama ed imbarcarsi su una nave come marinaio per raggiungere le coste dell’Asia!
WoW! Mi sembrava di assistere alla personificazione di uno dei miei libri comprato alla Libreria del Viaggiatore di Via del pellegrino. Ovviamente ho deciso di ascoltare, di capire cosa spinge un ingegnere di 23 anni a girare il mondo chiedendo l’autostop! La Libertà! Parlare con lui è un misto tra un libro di Pino Cacucci ed una edizione speciale dell’Internazionale!
Come può un ragazzo a 23 anni avere la maturità ed il coraggio di partire senza neanche una guida in tasca, seguendo le strade che la gente ha scelto di percorrere per lui. Lui ha visto il centro america dei campesinos, ha dormito con i locali, viaggiato in auto, mangiato e si è ubriacato con loro. Curioso di scoprire non i sentieri che secondo una guida americana sono “impedibili” ma quelli che i locali reputano tali! Per lui il tempo è un concetto relativo, il cibo è un momento di socialità e le distanze sono solo un modo per fondersi con una cultura.
Sono così invidiosa della sua libertà mentale, del suo essere “ tutto pancia “, del suoi fidasi ciecamente del prossimo e della sua scarsa dipendenza di tutto quello che l’occidente comporta.
So che nn sarò mai come G. forse perché nn ho più la sua età o forse perché nn l’ho mai avuta, ma continuerò a sognare negli occhi delle persone come lui e a leggere Sepulveda!
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Ciao Francesca! sono felice che hai preso questa decisione, l’Argentina e bellissima. io sono un Italiano che con mia moglie e mio figlio abbiamo deciso di vivere qui.
Ps se passi al nordest vicino alle cascate di iguazu saremo felicissimi di condividere le nostre esperienze. un saluto Angelo y Elida