Uruguay, la punta est del Sudamerica, solitamente considerato un’appendice dell’Argentina, invece ha una sua identità e storia molto forte.
Prima di andarci avevo sempre sentito cose poco attraenti rispetto a questa terra, tutte incentrate su Punta del Este un ritrovo vip per americani ricconi, poi ho conosciuto una ragazza di Montevideo e in pochi mesi siamo diventati grandi amiche, così mi ha invitato da lei.
La maniera più facile per raggiungere l’Uruguay è o con un volo diretto da Madrid o con una barca da Buenos Aires. Il super moderno porto di Puerto Madero (Baires) prevede partenze molto frequenti per Colonia, la città più vicina e collegamenti via terra da Colonia a Montevideo o Punta dell’Este, in alternativa c’è anche l’aliscafo per Montevideo anche se meno frequente; consultate tutte le combinazioni su http://www.buquebus.com/ .
C’è da considerare che l’aliscafo ha dei prezzi quasi da aereo, ma il servizio in compenso è ottimo ed efficiente, anche i bus in Uruguay hanno un ottimo livello di qualità, sono frequenti, servono praticamente tutto il paese e molti hanno il wi-fi a bordo.
Visitare Colonia vale la pena anche per una sola giornata, è una cittadina stupenda, ancora tutta coloniale, pochi abitanti, pochi turisti una leggera brezza del mare ed un sole tiepido, insomma mi sono innamorata! Se avete tempo rimaneteci almeno una notte o andate in una Estancia nella campagna affittate una moto o una macchinina elettrica e girate tutto il giorno. Se invece volete rimanere in città vi consiglio Hotel La Misòn, plaza 25 de mayo, lìa fianco troverete un bellissimo negozio di fotografia di Eduardo Alvarez un brasiliano innamoratosi dell’Uruguay, curiosate nelle sue foto sono davvero belle e se siete fortunati potrete anche pernottare in un minuscolo B&B sopra il suo laboratorio.
Prendete un Bus dirigetevi verso Montevideo in 2h sarete lì il paesaggio è bellissimo.
Montevideo è più piccola di quanto si pensi, ma è molto ospitale e carina, alloggiate in centro, nelle strade vicino Plaza Indipenencia, dei miei amici hanno pernottato al Hostal El Viajero e si sono trovati molto bene. Per visitare il centro, la ciudad vieja basta una giornata, iniziate da Plaza Indipendencia, il Teatro Soles, il Palacio Salvo, per anni il palazzo più alto del Sudamerica ora sede di uffici, il Museo Torres Garcia, è molto bello e vi permetterà di conoscere il pittore più acclamato del Uruguay che purtroppo, pur avendo vissuto molto tra Parigi e New York non risulta conosciuto tra i più. Se avete modo di recarvi o capite quale mezzo di trasporto pubblico vi ci porta fate visita al Museo militare sul Cerro di Montevideo, sia perché scoprirete molto sulla storia dell’indipendenza e su Artigas sia perché si gode della migliore vista della città. L’elemento più rappresentativo della città è la Rambla, un lunghissimo lungomare amato da tutti, se vi fermate una mezz’oretta ad osservare capirete il vero spirito della città; quasi tutti passeggiano con il termos del mate sotto braccio, molta gente corre, va in bici o si è portato la sua piccola sedia a sdraio da casa e osserva il passaggio sorseggiando mate e mangiando biscochos. Il Mercado del Puerto è sicuramente da visitare, è per l’appunto un ex mercato d’inizio novecento trasformato in un complesso commerciale e di ristorazione, ma per niente turistico, anzi è il posto più vissuto dalla gente del posto. E’ molto tipico andare a mangiare un asado la domenica a pranzo o come mi hanno spiegato i miei amici, andare la vigilia di Natale per scambiarsi gli auguri. Iniziamo con lo sfatare un mito, la carne migliora è senz’ombra di dubbio quella uruguaiana decisamente più sabrosa di quella argentina. Ve lo dimostrerò se andrete da El Palenque al Mercado del Puerto, ordinate un super baby beef e poi ditemi che ne pensate! Vi premetto il ristorante è abbastanza caro ma ne vale assolutamente la pena, prendete come antipasto il pulpo alla gallega è mondiale! Il quartiere più lussuoso è senz’altro Carrasco, tante ville ed una vita disegnata a misura d’uomo. Per una serata carina andate a cena al Caffè Misterio, incontrerete tutta la Montevideo che conta e poi al Asia de Cuba anche se lì dipende dalla serata.
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Anche in Uruguay si balla tango e tanto, le milongas sono spaziose, poco affollate e con ballerini davvero disponibili, lì non c’è la mania di dimostrare le proprie abilità ma più che altro quella di disftutar del momento. Io sono andata al La Diaria di domenica e mi sono divertita davvero tanto. L’Uruguay è famoso per il mare, ma a dire il vero è molto diverso dalla nostra idea di mare in Sudamerica, è oceano aperto, è freddo con le onde enormi e difficilmente balneabile, ma il panorama e l’atmosfera sono stupendi. Le coste sono molto affollate durante le vacanze di Natale il resto dell’anno non molto, neanche il 15 dicembre e questo secondo me è un punto a favore, ti permette di godere appieno dei luoghi. La mia prima tappa è stata Punta del Diablo un piccolo villaggio di pescatori ad est del paese, ci sono due tre ristorantini e pochi ostelli, in alta stagione si affittano case sulla spiaggia. Vicino c’è la riserva naturale di Santa Teresa, puoi fare una passeggiata a cavallo al tramonto. L’unica attività social sono gli ostelli, si mangia male si beve tanto e fai amicizie simpatiche, io sono stata al Diablo Tranquilo, quello sulla spiaggia, mi sono trovata benissimo. Mi raccomando verso il centro sulla spiaggia c’è una casupola che fa delle empanadas di pesce fantastiche.
Prendente un pullman o meglio più di uno e dirigetevi a Cabo Polonio, se una volta arrivati alla stazione di cambio vedete che il pullman per Cabo parte dopo due ore, raggruppate altri turisti e prendete un taxi, è molto conveniente.
Cabo Polonio è una riserva naturale, si può accedere solo con degli enormi camion locali, nel paesino si gira solo a piedi o a cavallo, ci solo 2 ostelli, Hostal del Cabo e Cabo Polonio Hostel, sono attaccati hanno solo 2 camere ciascuno, quindi se sono pieni dovrete affittare una casa o dormire in tenda. Cabo Polonio vale il viaggio in Uruguay! E’ un posto magico che porterò sempre nel cuore, non c’è luce, non c’è praticamente niente, la sera sei illuminato dal fuoco e dalla luna, fa freddo anche in estate perché il vento soffia forte e sei esposto da entrambi i lati. Ci sono i leoni di mare vicino al faro, di notte con una torcia puoi camminare tra loro, ci sono dune altissime e cavalli in libertà, era talmente bello che una notte non ho dormito, sono rimasta a guardare le stelle fino all’alba, nn lo scorderò mai!
Ho concluso il mio soggiorno in Uruguay a Punta del Este dai miei amici, personalmente ritengo che sia la parte meno affascinante del Uruguay. Le mie tips in merito sono, assolutamente un pranzo a La Huella a Josè Ignacio, preparatevi ad una lunga attesa, ma è il ristorante più vip della costa, Josè Ignacio va bene per pernottare se viaggiate in coppia perché è più romantico; se cercate vita notturna meglio La Barra anche se sotto Natale è davvero superaffolato. A La Barra vi consiglio un bar che si chiama Baby Gouda, è frequentato da uruguaiani over 30! Il must è sempre il Moby Dick al porto, decisamente poco bello ed affollato ma è il luogo principale per vedere ed essere visti! Un pomeriggio andate a Casa Pueblo a Punta Ballena, possibilmente al tramonto; è la casa museo dell’artista Carlos Paéz Vilarò un grande esponente dell’arte sudamericana contemporaneo di Dalì e Picasso. Questo artista si è dedicato molto nella sua vita al tema delle negritudine, se così si può dire in italiano, ha disegnato la forza e la potenza della cultura africana. La casa museo, sede anche di un albergo gode di un panorama mozzafiato e all’imbrunire si riempie di visitatori che giungono per osservare il tramonto sorseggiando vino bianco. Rende ancora più suggestivo il tutto la lettura trasmessa al calar del sole, un pezzo tratto dal libro dell’artista, Entre mi hijo y yo la luna, un libro che racconta una storia che personalmente mi ha trafitto il cuore, ma mi sembra uno spreco parlarne adesso, dedicherò di sicuro un post.