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Fare Couchsurfing in Colombia in una piantagione di banane

Sono cresciuta con la diffidenza, a non fidarmi degli altri, a pensare sempre alla seconda lettura delle cose. È così che mi hanno educato i miei, dovendo crescere a Napoli negli anni ’90, ma per fortuna sono andata avanti, e anche se bisogna avere sempre in po’ do sana diffidenza, la maggior parte dell persone del mondo sono gentili ed animate da buoni intenti, ne ho le prove. Qualche giorno fa mi trovavo a Manizales (zona caffetera della Colombia) e stavo cercando un ospite dove fare couchsurfing a Salento, mi piaceva l’idea di andare in una casa di campagna per qualche giorno. Di solito cerco degli host verificati dal sistema o donne o coppie o con molte recensioni positive, il nuovo sistema do couchsurfing ti da la possibilita di indicare la località dove stai cercando un couch ed essere visto e contattato da chi è interessato ad ospitarti. Così il giorno dopo mi arriva una email da Diego un ragazzo di 40 anni proprietario di una piantagione di banane, che mi invita a trascorrere qualche giorno da lui per vedere come vive un vero paisà (contadino colombiano). Verifico il suo profilo sul sito, non ha ne amici ne recensioni, davvero strano; chiedo ai miei follower e al mio amico canadese con cui viaggiavo e tutti mi dicono di non accettare. Diego continua a scrivermi email, mi dice che ha ospiti altri 2 ragazzi americani e che mi viene a prendere in ostello per fare insieme il trekking del Cocora, non so cosa scatta in me, ma mi trasmette una sensazione positiva così seguo il mio istinto e accetto il suo invito.

Diego mi viene a prendere a Salento, è un ragazzone imponente ma con degli occhi dolcisimi,e mi dice che i ragazzi americani sono partiti, io mi irrigidisco leggermente, ma poi mi chiede se lo accompagno a comprare della gazzosa per le sue tre zie che trascorreranno il week end alla finca (così si chiamano le case di campagna) con noi. Subito mi rassereno, mi prefiguro una situazione simile alla mia casa in Liguria, tutti gli zii intorno ad un tavolo mangiando e parlando di vecchi ricordi. Durante il tragitto Diego mi racconta che lui è cresciuto ad Atlanta, USA, e che da un anno ha lascito il lavoro, ha viaggiato per 9 mesi in moto dagli USA alla Colombia e che ora vuole stabilirsi qui per migliorare la qualità della vita.

 

Mi racconta tutte le sue avventure, i suoi incontri, una tipica serata tra backpackers, e poi mi scioglie ogni dubbio: ha fatto tanto couchsurfing con l’account del suo compagno di viaggio ed ora vuole restituire il favore ala comunità ospitando viaggiatori! Arriviamo alla finca con il buio, i suoi contadini ci vengono in contro per avvertirci che non c’è luce elettrica, le tre zie ci aspettano sulla porta curiose di croscermi e dopo le solite domande di routine si buttano con avidità nel loro gioco preferito: parquet. Ho trascorso il sabato sera con tre anziane zitte a lume di candela a cercare di comprendere questo gioco tipico Colombiano a metà tra i dadi e il gioco dell oca.

Dopo due mani di osservazione mi hanno obbligato a giocare, a soldi, per giunta! Dopo 30 min di partita non vedevo l’ora che finisse, ma è stato fantastico osservare la rapidità con cui fanno corre quelle pedine. Dopo tee lunghissimi parquet, la cena tipica dei colombiani: chocolate caliente y pancitos, mi hanno illustrato tutti i tipi di pane che si trovano in Colombia ed alcuni non erano niente male.. Mattino seguente il gallo e i 2 cani mi hanno svegliato alla buon ora, per colazione il formaggio fresco fatto con il latte delle due belle mucche che ha nel giardino… La giornata nella finca è iniziata alle 6, era giormata di raccolta, è arrivato il camion con i braccianti che hanno raccolto in circa 6h 5 tonnellate di banane dirette al mercato di Medellín. Ogni casco di banana pesa 20kg, la finca è circa a 1600mslm. ed è tutta in sali e scendi, un lavoro davvero pesante. Diego mi ha accompagnato a fare un giro per la tenuta, mi spiega come è il ciclo di vita del banano, come si coltiva, come si raccoglie, in che modo si selezionano le banane migliori per i differenti tipi di mercati, poi andiamo insieme al camion alla bilancia del paese, per verificare quale è stato il guadagno della giornata, come comandi di altri tempi. La tipica domenica in famiglia continua , le zie ci portano a pranzo fuori, mi fanno provare tutte le cose tipiche e poi io e lui facciamo un giro per la campagna circostante a vedere le fincas di tutti i suoi innumerevoli cugini. Dico solo che alle 18:30 abbiamo iniziato a bere rum con ghiaccio e ovviamente a parlare di politica combinano-americana e del potere di Pablo Escobar, insomma delle cose che piacciono a me..ovviamente la conversazione è durata ore ore e ore ..e il rum è finito molto prima!

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