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La Zona Cafetera della Colombia, un posto dove potrei vivere per sempre.

Ho viaggiato molto nella mia vita, vistato paesi meravigliosi, spiagge da sogno, ma difficilmente ho pensato di poter vivere un paese che non fosse l’Italia, la zona Cafetera della Colombia quella compresa tra Manizales, Armenia e Pereira , ha fatto la differenza. Questo posto per me è magico, ha una campagna straordinaria, un paesaggio cosi vario che non ti stanca mai, è ricco di tradizioni, di cose buone e le città hanno anche la giusta dose di vita notturna e modernità. Già prima di partire per la Colombia le piantagioni di caffè rappresentavao per me la cosa più ” esotica” e differente da vedere, avevo una grande aspettativa e onestamente un po’ di paura di deluderla. La mia idea principale era trovare una Hacienda de Café dove poter lavorare per qualche giorno in cambio di ospitalità, ma in realtà questo non è il periodo principale per il raccolto e la cosa mi è risultata più difficile di quanto pensassi, quindi ho seguito il consiglio di un amico e della mia Lonely Planet e ho deciso di alloggiare nella Hacienda Venecia una delle più grandi piantagioni di café della zona di Manizales. Nel mio bus da Medellin ho conosciuto tre ragazzi canadesi e ho convitino due a cambiare il loro itinerario e a seguirmi nella mia avventura cafetera. Per raggiungere l’hacienda chiedete al autista di lasciarvi al Puente Peatonal de San Pellegrino, lì al ristorante Las Palmas chiedete di fare una telefonata all’ Hacienda Venecia e Alejandro vi verra a prendere in 5 minuti.

La Hacienda Venecia propone due tipologie di alloggio, la casa principale una dimora d’epoca tradizionale di lusso (circa 50€ a notte) adibita più ad una clientela matura e una casa per gli ospiti, più piccola e meno tradizionale, ma ugualmente con piscina, patio con amache camere ampie e comode, bagni puliti e spaziosi. Il pernotto costa 15€ a notte incluso la colazione e la cuoca della casa, Liliana, prepara buonissimi pasti per 5€ o in alternativa potrete utilizzare la cucina a vostro piacimento. Inutile dire che avrete tutto il caffè che desiderate gratis. E una macchina per preparare l’espresso a disposizione.

 

La casa ovviamente è costruita al centro di una piantagione di caffè, in una riserva naturale che conta più di 140 specie di uccelli. La cosa che mi è piaciuta di più è l’atmosfera che si crea, come se ti trovassi a casa di un amico, si fa tutto insieme, si passa la serata nel patio a chiacchierare e bere birra, ci si rilassa sull’amaca o a bordo piscina e in meno di una giornata si stringe amicizia con gli ospiti della casa. Ovviamente io ho legato molto con la cuoca,Liliana, che ha iniziato a farmi provare di nascosto i suoi piatti forti, io le ho insegnato come cucinare la pasta all Italia e lei come prarare un ajaco. Alejandro durante il giorno ti accompagna per il tour completo della piantagione, dalla parte produttiva a quella di lavorazione e ti spiega molto sul mercato e il business del caffè in Colombia.

In relatà credo che se ne capissi qcs di come si coltiva il caffè comprerei delle terre qui e mi trasferirei a Manizales. A solo due ore da Manizales c’è Salento il paesino coloniale della zona del Quindio, famoso per il suo ambiente rilassato e per la sua vicinanza al Parco del Cocora, un paesaggio davvero unico al mondo. Il parco del Cocora è davvero un posto che vale il viaggio, una bellissima valle verde con dei contrasti luce ed ombra davvero magici e delle palme alte più di sessanta metri. La cosa che rende questo parco ancora più unico è che si trova a 2600mslm. ed è incredibile come a quelle altezze possano crescere le palme da cera. Vi consiglio di non salire fino al mirador, non ne vale la pena, il percorso più interessante è quello fino alla finca della montagna. A Salento io e miei ormai adottati canadesi abbiamo alloggiato al Hostal Tralala, un ostello gestito da un olandese; l’ostello è molto carino, curato, centrale e pulitissimo, ma il proprietario non brilla di simpatia e gentilezza, so che ha un’ottima reputazione La Casona di Lili, mentre vi invito a non andare a Plantation House, un ostello di un inglese che ha anche una piantagione di caffè, ma so che il ragazzo si è fatto accecare dal business e ha perso lo spirito di condivisione e fraternità tipico della zona.

Se volete visitare una piccola piantagione di caffè andate da Don Elia, molto più autentica e soprattutto gestita da colombiani. Il paesino di salento è molto caratteristico, pieno di negozietti di artigianato e ristoranti tipici, se cercate un’antentica cucina paisas andate a Los Balcones de Ayer, e ordinate una trucha alla marinera (trota del Cocora con salsa di gamberi) o una bandeja paisas (un super piatto di carne mist atipico di Antioquia). Se invece siete stufi di riso e platano e volete un atmosfera più internazionale andare da Speakeasy un ristorante gestito da un australiano che prepara hamburger e 3 tipi di curry, in realtà il ristorante è un unico tavolo lungo nel suo giardino, ma ci sono dei personaggi interessanti, fanno un ottimo Jinger Ninja, ossia una specie di mojito con lo zenzero fresco, e hanno il gioco Jenga che se siete in 3-4 è davvero divertente. Nella serata Salentina non perdetevi una tappa a Los Amigos un bar dove si gioca a Tejo, il gioco nazionale. Il Tejo è abbastanza complicato, ma se il vostro tasso alcolico è alticcio e i vostri aimici sono simpatici come i miei, vi divertirete un sacco. L’ idea è un gioco simile alle boccie, ma l’obiettivo è lanciare un disco di piombo in un piano inclinato coperto di fango dove c’ è un disco di metallo con della polvere da sparo, il punteggio sale se ci si avvicina al disco o se si fanno esplodere le micce. Vince chi arriva a 21, provate per credere, alla fine sarete tutti sporchi di fango e con un sibilo continuo nelle orecchie.

5 commenti

  1. Colombia e Venezuela, terre belle quanto dannate.
    La domanda da porsi è: se la visiti, torni vivo?

    http://sullastrada1.blogspot.com

  2. Ho scoperto questo blog da poco, ma credo che ne diventerò un accanito lettore.

    http://sullastrada1.blogspot.com

  3. Francesca Di Pietro (@chetiporto)

    Ti ringrazio! Mi fa piacere che ti piaccia quello che scrivo! Se visiti queste zone non solo torni vivo, ma torni sorridente e non vedi l’ora di ripartire! Ti assicura che il tema della sicurezza è terrorismo psicologico, sono posti fantastici e sicuri come ogni altro paese del mondo. Il realtà questo viaggio voleva proprio dimostrare la sicurezza dei posti che visito! Ho un hashtag su twitter #SouthAmericaSafe

  4. ah l’hacienda Venezia, ottimo tour!
    ah l’eje cafetero, que encanto!
    a Salento vale la pena stare a La Serrana

  5. Francesca Di Pietro (@chetiporto)

    Claudio non sei il primo a dirmi de La Serrana, ma purtroppo non ci sono andata , anche se ho avuto la fortuna di fare couchsurfing in una piantagione di banane e ha fatto proprio la differenza!

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