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Viaggiare in Colombia è pericoloso ?

Nel nostro paese la Colombia è ancora vittima degli stessi pregiudizi di vent’anni fa.

“Andare in Colombia è pericoloso! Stai attenta ti sparano o ti rapiscono! È poi tutta la gente che va in Colombia ci va solo per turismo sessuale o per fare uso di droga.”

Andiamo per ordine:

È pericoloso andare in Colombia? Rispondiamo una volta per tutte: NO!!!!!!

Non sto dicendo che se giri per Bogotà di notte con una macchina fotografica appesa al collo non ti succede niente; dico che non è più pericoloso rispetto agli altri paesi del Sudamerica.

Personalmente un paese pericoloso lo definisco sia quando ha un tasso di aggressioni elevato, sia quando ti trasmette quella sensazione di precarietà perenne. Camminare per strada e avere la costante sensazione di dover vedere chi mi sta intorno, mi trasferisce ansia e non mi fa stare serena. Da viaggiatrice solitaria ho trascorso 6 settimane da sola in viaggio in Colombia, vi dico che questa sensazione non l’avrebbe quasi mai. Gli unici due contesti che non hanno trasmesso tranquillità sono il centro di Bogotà in notte fonda, all’ uscita dei locali e il centro storico di Medellín.

Ma come comportarsi? Molto facile, a Bogotà basta prendere un taxi e con 1.5€ sei sicura nel calduccio del tuo ostello e a Medellín basta visitare il centro storico di giorno, portarsi pochi soldi e non ostentare oggetti costosi.

A parte questi due momenti è il paese più tranquillo del mondo, le persone sono molto ospitali e ci tengono tantissimo a che cambi l’ idea che si ha all’estero di loro, quindi faranno di tutto per rendere il tuo soggiorno indimenticabile. Ho fatto couchsurfing due volte dormendo a casa di ragazzi e uno di questi aveva una finca sperduta nel nulla, e vi assicuro che non mi sono mai sentita in difficoltà.

 

In Colombia c’ è la guerriglia?

 

Diciamo così in Colombia c’è stata la guerriglia per tanti anni, adesso non coinvolge più la vita quotidiana delle persone, alcune zone abbastanza nascoste del Cauca sono ancora pericolose, ma non c’è necessità di andarci considerando l’ampiezza del paese.

C’è solo una cosa che si deve evitare di fare che tutti i locali sconsigliamo fortemente: attraversare il confine come Ecuador di notte.

Spesso le macchine che si avventurano al sud di Pasto verso l’Ecuador vengono assaliti da briganti armati che derubano i passeggeri. Se lo si attraversa di giorno non correrete nessun rischio e il viaggio anche se molto lungo vi regalerà un paesaggio meraviglioso.

Colombia e prostituzione

Non si può negare che la prostituzione sia una piaga del paese e che ci sia una fetta di turismo che lo visita per questa ragione, ma per fortuna è circoscritta solo alla zona dei Caraibi.

Anche se bellissima e piena di storia la costa Caraibica, in particolare Cartagena, Santa Marta e Taganga sono piene di signorine allegre. Da donna devo dire che non ho avuto nessun problema, ma i miei amici maschi mi hanno raccontato parecchi episodi in cui sono stati avvicinati da signori con cataloghi di ragazze seminude o abbordati da donne in discoteca. Personalmente la cosa più triste è osservare la faccia libidinosa di questi individui, spesso anche nostri compatrioti, che si dirigono in Colombia per turismo sessuale. Con la scusa di dover “scegliere” con chi passare la serata, si approfittano di “tastare” queste povere ragazze senza nessuno scrupolo in pubblico.

 

Colombia e Cocaina

 

Non si può negare che trovare droga in Colombia sia più facile che trovare un locale di salsa. In ogni posto vi troviate è facilissimo acquistare qualsiasi tipo di droga, cocaina, marjuana, ayahuasca o addirittura dei fiori amazzonici allucinogeni. Un grammo di cocaina costa poco più di una birra e dicono sia la più pura del mondo.

Chi mi conosce sa che non assumo niente che sia più forte del margarita, ma devo dire che la presenza delle droghe non è invadente. Diciamo che è facile trovarle, ma se non le cerchi nessuno ti assilla, non vieni importunato da venditori ogni angolo o meglio non tanto, forse questo inconveniente lo trovate solo a Taganga un surreale paesino vicino Santa Marta, molto dedito al divertimento.

Personalmente ritengo che la Colombia e le cocaina siano ancora indissolubilmente legati, ma non perché in questo paese se ne trovi tanta, ma perché ogni persone che incontrerete avrà una storia segnata da questa droga.

Ogni colombiano con il quale parlerete vi racconterà una storia in cui un suo parente o un suo amico ha avuto la vita segnata dalla cocaina e non perché cocainomane, ma semplicemente perché magari viveva a Medellin negli anni 90 ed è dovuto scappare, o la guerrilla ha assalito il loro villaggio, o Pablo Escobar ha fatto saltare in aria il palazzo dove vivevano o perché è stato ucciso dai paramilitari. Viaggiando in Colombia si capisce che le tracce più dolorose della droga non sono quelle bianche, ma quelle nei ricordi della gente.

5 commenti

  1. Sto vivendo in Colombia (5 mesi a Bogotá, i prossimi 5 mesi a Medellín) ed il tuo articolo mi è apparso eccezionale!
    Semplicemente cautela nei centri storici delle grandi città e non mostrare il cellulare con aria spaesata e va tutto a gonfie vele.

    Francesco

  2. Ciao! Ottimo post per sfatare l’unica cosa veramente pericolosa, i pregiudizi.
    Dato che ho vissuto in Colombia un anno nel 2013, ci sono tornato altri tre mesi nel 2015….e sono qui di nuovo da febbraio di quest’anno (2016)…mi sento di fare alcune annotazioni….in questi giorni si sta firmando l’accordo di pace…quindi può darsi che a breve l’annoso problema della guerriglia sia superato. Dire però che “la guerriglia c’è stata” ma “adesso non coinvolge più la vita delle persone” non è esatto.
    L’impressione che hai avuto è probabilmente dovuta dalle zone turistiche che hai frequentato, le quali sono effettivamente esenti dalla guerriglia. Zone in cui la guerriglia è presente e continua a seminare morti, oltre al Valle del Cauca che citi, sono tutta la regione del Chocò (pacifico), tutto l’oriente del paese (conosciuto come il llano), Arauca e le altre regioni al confine col Venezuela, parti del Huila ed il Putumayo, regioni del sud. Dire che la guerriglia “c’è stata ma non c’è più è un po’ inesatto” 😉

    Raccomando a tutti di fare attenzione…ma ci tengo a dire che in nove mesi di vita nel centro di Bogotà, a me non è successo niente…è anche vero che ho sempre fatto una grande attenzione. Saluti e un abbraccio colombiano!

    • Le zone di cui parli spesso non sono raggiunte dai turisti, il mio post aiutava a sfatare falsi miti, non credo che un turista possa essere rapito dali guerrilleros, questo era il senso, non un post politico, ma turistico. Direi che è il caso di non aggiungere paure di pericoli che per un turista non ci sono

  3. Infatti, come noti, ho specificato da subito che è un ottimo post e che sfata molti pregiudizi… il mio commento è relativo alla parte della guerriglia e non credo che aggiunga paure a quelle che già ci sono, molto semplicemente: le zone turistiche sono praticamente esenti da guerriglia (e se tutto va bene lo saranno anche le altre!), nelle altre zone del paese, almeno finora, ha purtroppo influito sulla vita delle persone… Ciao!

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